Al richiamo della neve, proprio non riusciamo a resistere, e anziché fare il consueto albero di Natale in questo 8 dicembre, abbiamo preferito fuggire in mezzo ai boschi. La fortuna di abitare a Treviso ci permette di raggiungere le prime montagne abbastanza velocemente, a solo un’ora di macchina. Ci siamo quindi diretti verso le Prealpi Bellunesi, per un’escursione con le ciaspe sul Nevegal.
Nulla di impegnativo. Solo un piccolo trekking invernale in mezzo ai boschi dove assaporare il profumo della natura ma soprattutto il suo silenzio. È incredibile come basti veramente poco per sentirsi bene e più vivi, anche se stai faticando in salita.
E, visto che nevischiava e nel pomeriggio era prevista una bufera di neve, abbiamo deciso di percorre solo il breve percorso che ti porta alla panchina gigante del Nevegal, che già avevamo visto in autunno. Questa volta, abbiamo optato per il sentiero un po’ più lungo, partendo direttamente dal piazzale centrale del Nevegal, dove puoi lasciare la tua auto nel parcheggio libero.
Quindi, allaccia le ciaspe, e seguici!
Ciaspe sul Nevegal: il sentiero verso la Panchina Gigante
Il percorso da seguire è molto semplice e correttamente segnalato. Si prosegue a piedi per il Campo Scuola in direzione Rifugio La Grava Nevegal, segnavia 2005. Un sentiero ben battuto e innevato, con i suoi rami che rendono il paesaggio particolarmente fiabesco.
Una volta raggiunto, si continua lungo il collegamento Col dei Pez con i suoi pini innevati e, a metà strada, dopo il Muro delle Erte, sulla destra trovi il Troi di Casera Erte. C’è anche un cartello che segnala la Panchina Gigante, impossibile sbagliare. Sali, quindi, lungo il Troi e sei arrivato a destinazione con la sua meravigliosa vista di Belluno e della Valbelluna.
Questa volta, siamo riusciti a vedere ben poco del panorama, perché molto velocemente, le nuvole si sono abbassate, ma questo cielo tutto grigio dava ancora più risalto al rosso acceso di questa panchina. Le panchine giganti ti regalano sempre un certo senso di magia. Si sorride e basta, senza un vero perché! Poi, con la neve tutt’attorno diventa ancora più suggestiva e incantata.
Vicino alla panchina c’è, inoltre, un piccolo bivacco gratuito, Casera Erte, dove ci si può ristorare o comunque riscaldare un po’ prima di rientrare per lo stesso percorso.
Da qui è possibile proseguire per ulteriori itinerari, come salire in quota fino al Col Visentin, calcola di aggiungere altri 8km totali, ma non era sicuramente la giornata giusta per allungare.
Dati tecnici:
- Dislivello: 340 metri
- Lunghezza percorso: 5,00 km A/R
- Tempo di percorrenza: 2.00 ore
Stare in movimento ci tiene attivi e ci ricarica le batterie. Ed anche stavolta, è bastata una mini ciaspolata per sentirci subito meglio. E a te quali sono i posti che ti fanno sentire bene?
E infine i nostri consigli:
- il sentiero è molto semplice e ben battuto, ma ramponcini o ciaspole sono sempre necessarie soprattutto per la discesa, non dimenticarlo! Consulta il nostro shop per qualche consiglio tecnico;
- le gomme da neve o le catene sono indispensabili, se non vuoi rimanere incastrato sul Nevegal. Sembra ovvio, ma non per tutti! Attenzione quindi sempre alle previsioni meteo;
- ricordati di farti timbrare il passaporto o di richiederlo, se non ce l’hai. Lo puoi fare al bar Slalom che si trova proprio nel Piazzale.
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Ho seguito passo passo le indicazioni che avete scritto per fare l’escursione sul nevegal ed il risultato ha superato le aspettative. Grazie ragazzi per condividere le vostre esperienze. Sono molto utili
Ci fa piacere! Bravi!