Oggi ti portiamo a scoprire una splendida escursione in Val di Fiemme che conduce al celebre rifugio Torre di Pisa. Situato a 2.671 metri di altitudine, nel cuore del Gruppo del Latemar, il rifugio prende il nome dall’inconfondibile pinnacolo roccioso che sorge proprio alle sue spalle.
Ci sono diversi punti di partenza per raggiungerlo, ma in questo articolo ti accompagniamo lungo l’itinerario che parte dall’Alpe di Pampeago. Qualunque sia la scelta, una cosa è certa: i panorami sono da togliere il fiato e ripagano ogni passo. Pronto? Andiamo!
Da Pampeago al rifugio Torre di Pisa: il percorso più conosciuto
Il punto di partenza è l’Alpe di Pampeago, raggiungibile in auto da Tesero. Puoi lasciare la macchina nell’ampio parcheggio di fronte alla cabinovia, poco prima del divieto di accesso.
Tuttavia, dal 20 giugno al 20 settembre è consentito proseguire fino al parcheggio Tresca, ma solo prima delle 10.00 o dopo le 14.00. Il nostro trekking comincia proprio da qui.
Escursione al rifugio Torre di Pisa: descrizione del percorso
Dal parcheggio si percorre un breve tratto asfaltato e al primo bivio si gira a destra. Da qui inizia una salita particolarmente ripida. Attenzione: non troverai segnaletica CAI che indichi direttamente il rifugio Torre di Pisa, quindi segui con cura le nostre indicazioni (e a fine articolo trovi anche la traccia GPS utile).
Dopo questa prima salita, piuttosto pendente, si raggiunge uno spiazzo. Svolta a sinistra e imbocca un single track non segnalato ma ben battuto, che ti permetterà di proseguire senza difficoltà.
Il sentiero sale nel bosco, regalandoti già alcuni scorci panoramici, che diventano via via più ampi fino a trasformarsi in una terrazza naturale sulla Val di Fiemme. Da qui si può ammirare Predazzo dall’alto e le cime circostanti: un assaggio delle meraviglie che ti aspettano più avanti.
Proseguendo, si raggiunge il rifugio Passo Feudo. Da qui segui il sentiero n. 516, sale inizialmente in maniera decisa per poi diventare più dolce. La vista sulla conca di Pampeago e sui pascoli circostanti è da cartolina. Guardando verso l’alto, potrai già scorgere la meta della giornata: il rifugio Torre di Pisa.
Al bivio con il sentiero n. 22, che porta alla Mayerl Alm, si prosegue dritti sul tracciato sassoso.
Se sei curioso di scoprire quest’altra opzione, ti consigliamo il nostro articolo: “Latemar, facile escursione panoramica da Pampeago ad Oberholz“.
Il percorso continua in zig-zag, con una salita impegnativa che mette a dura prova il fiato, tra pascoli da un lato e pareti rocciose dall’altro: uno spettacolo autentico. Il sentiero è sassoso e roccioso in alcuni tratti, quindi, come sempre, sono indispensabili scarponcini da trekking.
L’ultimo tratto è caratterizzato da gradoni di roccia che ti conducono finalmente al rifugio. L’arrivo è emozionante: lo spettacolo dei panorami lascia senza parole.
Un bambino incontrato sul percorso ci ha detto: “da qui si vede il mondo”. Aveva perfettamente ragione.
Panorami dal rifugio Torre di Pisa
Dal rifugio la vista è a 360°: dalla Catena del Lagorai alle Pale di San Martino, dal Monte Civetta al Pelmo e all’Antelao. All’orizzonte spiccano anche la Marmolada, la Tofana di Mezzo e il maestoso Piz Boè. Ci aspettavamo panorami spettacolari, ma l’ampiezza e la bellezza della visuale superano ogni aspettativa.
Non dimenticare di fare il giro attorno al rifugio per ammirare da vicino la celebre Torre di Pisa, il pinnacolo che dà il nome a questa meta imperdibile. Fare una sosta qui per pranzo era d’obbligo con un panorama così.
Il ritorno
Dopo una sosta rigenerante e un pranzo con vista, abbiamo iniziato la discesa lungo lo stesso percorso.
Una volta raggiunto il Passo Feudo, invece di rientrare nel bosco, abbiamo optato per la pista da sci e la successiva forestale, più agevole rispetto al tratto iniziale che ricollega poi al tratto asfaltato del mattino.
Dati tecnici:
- Dislivello: 830 metri
- Lunghezza percorso A/R: 10,50 km
- Tempo di percorrenza: 3.00 ore
Nota: se desideri prolungare l’escursione, è possibile compiere un anello panoramico passando per la Forcella dei Camosci, Obereggen e la Malga Mayrl. Noi non lo abbiamo affrontato per mancanza di tempo e perché reduci dalla Marcialonga Running del giorno prima, ma torneremo sicuramente: paesaggi così meritano di essere vissuti più volte.
L’escursione al rifugio Torre di Pisa regala davvero emozioni autentiche: panorami infiniti, natura selvaggia e una vista che “fa bene al cuore”. Uno di quei trekking da inserire assolutamente nella tua lista se ami le Dolomiti.
Dove dormire in Val di Fiemme
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