Il tartufo bianco, detto anche oro bianco, è considerato un vero e proprio gioiello, possiamo definirlo il diamante della terra. E il tartufo bianco di San Miniato, oltre ad essere conosciuto in tutto il mondo per il suo pregio, detiene anche un primato per il più grande mai rinvenuto. Un tubero di ben 2.520 grammi che fu donato nel 1954 al Presidente USA Eisenhauer.
Ammettiamo che non eravamo grandi intenditori di questo bene così pregiato, ma grazie all’invito del Comune di San Miniato e San Miniato Promozione alla 51^ mostra del mercato del tartufo bianco, abbiamo scoperto diverse curiosità in proposito. Questa mostra, tra l’altro, è una delle più importanti del settore, e si tiene sempre a novembre, quindi segnala in agenda per il prossimo anno, o seguici nel nostro canale Instagram, che ti avviseremo puntualmente!
Anche se, a dir la verità, a San Miniato c’è il tartufo tutto l’anno, perché il territorio è ricco di altri tipi di tartufo come il tartufo marzuolo in primavera, soprattutto promosso nel borgo vicino di Cigoli, e il tartufo nero estivo nominato “nero d’estate”.
Tartufo bianco di San Miniato e l’importanza del territorio
Il tartufo ha bisogno di un ambiente sano, di spazi incontaminati, e di elevati standard di biodiversità. Trattandosi di un prodotto unico, di altissimo valore, è da proteggere con grande cura e attenzione. Infatti nel 1982 è stata istituita l’Associazione Tartufai delle colline Sanminiatesi, con l’obiettivo di tutelare questo prodotto con una vera e propria opera di formazione. Perché non esiste tartufo buono senza ambiente sano.
Il tartufo è indice di salubrità del territorio e San Miniato infatti è definita la città del buon vivere. In questo borgo, tutti collaborano per creare un paese sano e per promuovere l’ambiente.
Questa zona ha tra l’altro un clima fortunato, un clima dolce, con buoni picchi di freddo e poche piogge d’estate, oltre ad un terreno argilloso fondamentale per il tartufo bianco. Per tutti questi motivi, il tartufo bianco delle Colline Sanminatesi è un prodotto unico.
La raccolta del tartufo
Se troviamo queste prelibatezze nelle nostre tavole è merito dei tartufai, ma anche dei loro cani, anzi possiamo dire che senza di loro non sarebbe proprio possibile. Di fatto i cani sono i veri protagonisti di questa ricerca al tesoro.
Una volta venivano usati i maiali per il loro fiuto più forte dei cani. Ma li si portava a piedi o in bicicletta il che, era alquanto scomodo. Oltre al fatto che erano poco gestibili e per nulla obbedienti.
La tecnica di addestramento, è un metodo antico, passa da generazione in generazione. Tra ogni cane e il suo conduttore si crea un legame davvero forte, che a parole è difficile da spiegare. Un rapporto fatto di fiducia, gesti e poche parole che nasce fin da quando sono cuccioli. Solo così si avrà un buon raccolto.
Per il cane dev’essere un gioco, si deve divertire. Non si può immaginare di comprare un cane da tartufo e pensare solo al business.
La caccia al tartufo è un’attività delicata perché non si deve distruggere quell’equilibrio che esiste tra l’ambiente e questa attività. Andare a caccia di tartufi, vuol dire vivere nei boschi e nella natura e rispettare l’ambiente è fondamentale. Infatti la ricerca e la cavatura del tartufo è iscritta nella lista del Patrimonio Culturale Unesco.
Che tipo di cane si utilizza?
I cani da tartufo ce ne sono di diversi tipi. Quello più utilizzato negli ultimi anni è il Lagotto Romagnolo, perché ha un forte fiuto ma non ha l’istinto della caccia, quindi non si distrae se incontra della selvaggina. È di medio-piccola taglia, e più facile da educare, è infatti definito il “re del tartufo”.
Esperienze nel bosco alla caccia del tesoro pregiato di San Miniato
A San Miniato sono diverse le esperienze che si possono provare per una vera caccia al tesoro e, scoprirne tutti i suoi segreti. Noi abbiamo avuto l’occasione di parlare con un tartufaio grazie a Discover San Miniato, ma volendo puoi affidarti anche alle aziende che dedicano ogni giorno grande passione nella loro attività, come: Tartufi Nacci.
L’azienda da generazioni addestra cani da tartufo, per trovare i migliori da utilizzare poi nei propri prodotti. Ad attenderti c’è un team di donne, capitanate da Monica, che attraverso un esperienza di truffle hunting, ti insegnano le vere tecniche di addestramento, oltre a spiegare tutto quello che riguarda il tartufo. Ovviamente l’esperienza termina con le degustazioni dei loro prodotti di altissima qualità. Puoi prenotare questa caccia al tesoro direttamente nel sito online.
Le conoscevi quindi tutte queste curiosità? Ora non ti resta che preparare lo zaino e scoprire San Miniato, per visitare questo borgo del buon vivere e degustare il suo tartufo.
Una esperienza a dir poco fantastica: unire la bellezza della Toscana al valore aggiunto del provare a scoprire i segreti dei tartufai, mi stuzzica non poco!
Evviva la nostra bella Italia che non finisce mai di donarci tante emozioni!!!
Un mix di cucina e cultura che in Italia in effetti non mancano. Ti consigliamo assolutamente una visita in questo borgo!
Il lagotto è davvero carino! Sono un’amante del tartufo anch’io, ed essendo toscana potrei programmare per tempo una visita a San Miniato in occasione della fiera!
Caspita si, bellissima!
Non sono mai stata a San Miniato ma il tartufo mi piace moltissimo! Il suo sapore è così intenso e ricco da cambiare totalmente il gusto di una pietanza! Un buon motivo insomma per visitare San Miniato!
Magari durante le sue varie manifestazioni, per assaggiare tutti i vari piatti!
Avete vissuto davvero un’avventura incredibile e non mi dispiacerebbe avere la stessa opportunità. Grazie per averla condivisa.
Abbiamo davvero imparato un sacco di cose interessanti, oltre ad aver visto un borgo che non conoscevamo!
Quest’anno non sono riuscita ad andare a San Miniato per la fiera, ma il prossimo anno non la mancherò di certo per sperimentare una full immersion nel mondo dei tartufi.
Direi che è un’ottima idea, penso torneremo anche noi per il periodo del tartufo marzuolo