Ci sono momenti in cui c’è bisogno di prendersi una grande boccata d’ossigeno e di staccarsi da tutto, e in questo periodo di incertezze ritroviamo sempre uno stato di benessere quando ci immergiamo in natura. E non c’è nulla di più magico che ciaspolare tra le Dolomiti Ampezzane innevate.
La neve ha sempre il suo fascino e tra pini innevati, baite, rifugi, cime e paesaggi mozzafiato, ci sono sempre dei luoghi incantati da scoprire a piedi, ascoltando il silenzio della natura e ammirando gli splendidi panorami invernali.
Questo week-end l’abbiamo passato sulle Dolomiti Ampezzane e ci siamo rigenerati tra una ciaspolata, una boccata d’aria fresca a -18° e una fetta di strudel.
Dove dormire nelle Dolomiti Ampezzane?
Per vivere una vera magia, scegli una malga o un rifugio, dove farti avvolgere tra il profumo del legno e i dolci appena sfornati. Meglio ancora se posizionato in una bella vallata così da svegliarti con una vista mozzafiato che ti renderà già energico dal primo mattino.
Noi abbiamo optato per la Malga da Peziè de Parù. Un posto incantato, nel silenzio assoluto e comodo per immergersi nelle escursioni senza muovere la macchina.
Le nostre ciaspolate sulle Dolomite Ampezzane
Primo giorno
Usciti dalla malga Peziè de Parù, ci siamo diretti all’interno del bosco innevato e abbiamo seguito la traccia del sentiero 424. Non sempre facile da trovare, perché la neve aveva coperto tutti i cartelli e ad un certo punto non abbiamo trovato più nessun passaggio già battuto.
Ma questo è anche il fascino di lasciare le proprie tracce per primi. Soprattutto per tutto il silenzio che ci circondava e fortunatamente, in questo caso, la tecnologia ci viene sempre d’aiuto e collegandoci a qualche app di mappe siamo riusciti subito a trovare la giusta via.
Attraversato un ponte che c’ha portati dall’altro lato del ruscello, siamo risalti fino ad arrivare in una strada battuta che c’ha condotto dritti al Rifugio Cinque Torri (2137 m), più precisamente sulla Torre Grande. Ed è impossibile non rimanere incantati dalla sua bellezza e dal panorama circostante.
Arrivare già qui ripaga ogni fatica e ci si sente subito meglio, ma per una visuale migliore ti consigliamo di proseguire un’altra mezz’oretta sul sentiero CAI 439 fino al Rifugio Scoiattoli (2255 m). La salita toglierà le tue ultime forze ma una volta raggiunta la vetta ti sentirai appagato subito dal balcone naturale che ti si presenterà di fronte e potrai godere di una sosta in un panorama che ha dell’incredibile sulle maggiori cime della conca ampezzana.
Qui è il momento di recuperare un po’ d’energia per ritornare al punto di partenza, tanto poi è tutta in discesa.
Il percorso è meraviglioso perché si passa da un bosco innevato e silenzioso ad un paesaggio che si apre con viste stupende. Certo ci si mette un po’ più di tempo con le ciaspole ma la soddisfazione è alquanto ripagata e così avrai una scusa in più per fare il bis di strudel non appena rientrerai in malga.
Dati tecnici:
- Dislivello: 800
- Lunghezza percorso (andata/ritorno): 15km
- Tempo di percorrenza: 4.30 – 5.30 ore
Secondo giorno
Il secondo giorno l’abbiamo dedicato al versante opposto verso il Rifugio Dibona (2083 m). Si attraversa la valle, si percorre la strada in direzione Passo Falzarego, e alla località Vervèi presso la casa cantoniera e si segue il sentiero CAI 406 e poi il sentiero CAI 403.
Una ciaspolata sempre in salita ma non particolarmente impegnativa. Impossibile inoltre sbagliare strada perché il sentiero è tutto battuto. Oppure, se preferisci puoi sempre tagliare il percorso tra i boschi.
Il rifugio si trova alla base della maestosa Tofana di Rozes, una delle montagne simbolo di Cortina, e anche qui godrai di una terrazza panoramica che ti illuminerà gli occhi.
Volendo puoi proseguire fino al Rifugio Giussani ma è sempre da valutare lo stato della neve per via delle valanghe. Noi abbiamo preferito fermarci solo per una sosta per qualche foto e poi rientrare.
Dati tecnici:
- Dislivello: 500
- Lunghezza percorso (andata/ritorno): 11km
- Tempo di percorrenza: 3.00 – 3.30 ore
Con le Dolomiti Ampezzane nel cuore
Termina qui il racconto di questo nostro week-end magico sulle Dolomiti Ampezzane, anche se in realtà non volevamo più ritornare a casa. Ci siamo rigenerati, ci siamo sentiti a casa e coccolati
Ci mancava un week-end tutto per noi, lontano dalla quotidianità, in modalità slow, da vivere con la mente libera e rilassata in mezzo alla natura.