Dopo un po’ di tempo torniamo nella nostra amata Val Badia, con i suoi panorami che lasciano sempre senza parole. L’idea iniziale era partire dal Passo delle Erbe e raggiungere il rifugio Genova, ma alla fine ci siamo lasciati trascinare dalla magia del luogo e abbiamo completato l’intero giro ad anello del Sass de Putia.
Un trekking che consigliamo assolutamente di fare. È adatto a escursionisti allenati, con dislivello moderato ma con alcuni tratti ripidi e leggermente esposti.
E se pensi che il racconto finisca qui… leggi fino alla fine, perché la nostra giornata si è conclusa in un posto davvero speciale.
Punto di partenza: Passo delle Erbe

Il punto di partenza è il Passo delle Erbe, raggiungibile in auto dalla Val Badia (da San Martino in Badia) o attraversando la Val di Funes.
In cima troverai un parcheggio davanti al rifugio Börz (8 € dalle 7:00 alle 14:00). Noi invece abbiamo scelto di parcheggiare al Pè de Börz, circa 1 km prima, per un motivo che scoprirai alla fine del racconto (costo sempre 8 €).
Giro del Sass de Putia dal Passo delle Erbe: il percorso in dettaglio
Salita alla Forcella Putia (sentiero 8A)

Dal parcheggio si segue il sentiero 8A verso i prati del Putia. Fin dall’inizio lo sguardo è catturato dalla maestosità del Sass de Putia, riconoscibile da lontano per la sua forma imponente. Anche se non è la prima volta che veniamo qui, restiamo sempre incredibilmente colpiti dalla sua bellezza.

Lo scenario è da cartolina: baite in legno, prati verdissimi e questo massiccio che domina l’orizzonte.

Alla prima deviazione, per affrontare il giro ad anello in senso antiorario, si svolta a destra. Quale senso seguire? In entrambi i casi dislivello e panorami sono simili, ma noi consigliamo l’antiorario per affrontare la Forcella Putia in salita, quando le energie sono al massimo. Oltretutto è sicuramente più semplice eseguirla salendo piuttosto che in discesa.

Il sentiero, infatti, inizia largo e pianeggiante, poi diventa sempre più stretto e ripido, fino all’ascesa vera e propria verso la forcella (2.357 m).

La fatica è subito compensata dalla vista sulla vallata sottostante e, una volta in cima, dal panorama straordinario che spazia fino alle Dolomiti Venete e al Gruppo del Lagazuoi.

A questo punto, il grosso del dislivello è fatto e il resto sarà molto più semplice. Per questo abbiamo deciso di non fermarci solo al rifugio Genova, ma di completare anche il giro ad anello del Sass de Putia.
Deviazione al rifugio Genova (sentiero 4)

Dalla forcella si prende il sentiero 4 verso destra. In circa 30 minuti si raggiunge il rifugio Genova (2.297 m), nel cuore del Parco Naturale Puez-Odle. Il percorso è praticamente pianeggiante e offre viste continue sulle Odle e vallate punteggiate da baite. Noi sempre di più senza parole per le viste panoramiche che ammiravamo.

Inoltre, ad agosto ci aspettavamo più gente, e invece il sentiero era sorprendentemente tranquillo. Arrivati al rifugio Genova con il suo inconfondibile tetto verde, ci godiamo il nostro pranzo al sacco con vista. Da qui partono anche altri percorsi interessanti, come quello verso il rifugio Firenze o la breve salita (20 minuti) al Col di Poma.
Ma visto che il trekking di oggi era ancora molto lungo, dopo il pranzo siamo tornati alla forcella per riprendere il giro.
Chiusura dell’anello Roda de Putia (sentiero 35 – 8B)

Dal bivio, il percorso prosegue sul sentiero Roda de Putia, una larga forestale che attraversa prati verdeggianti e baite ladine, con vista sul Sass dla Crusc e sul Gruppo del Fanes. Continua fino al primo incrocio, dove poi proseguirai sul sentiero n. 35.
Tra le tante baite ci siamo fermati anche ad acquistare l’”Oro de Putia”, miele prodotto in un maso di Longiarù. Consigliamo questa dolce tappa.

L’escursione prosegue per il rifugio Vaciara, in una posizione idilliaca, e poi per il Passo Göma, fino a ritrovare il segnavia 8B che porta verso il Passo delle Erbe. Dopo aver oltrepassato il rifugio Göma, manca circa un’ora alla fine.

Quando si arriva al rifugio Munt de Fornella capirai di aver chiuso l’anello. La voglia di fermarci per una merenda golosa era tanta… ma per noi la giornata non era finita.
Dati tecnici:
- Dislivello: 680
- Lunghezza percorso: 16,50 km (compresa deviazione al rifugio Genova)
- Tempo di percorrenza: 5:30
Attenzione la traccia GPS comprende la partenza dal parcheggio Pè de Börz fino al rifugio finale.
Il giro ad anello del Sass de Putia da Passo delle Erbe, con deviazione al rifugio Genova, è un trekking che riempie il cuore di bellezza. Dalla vista sulle Odle alle baite ladine, ogni passo è una cartolina. Se ami i trekking panoramici sulle Dolomiti, aggiungilo subito alla tua bucket list.
Inoltre che tu scelga l’anello completo o il percorso con la variante, la bellezza di questi luoghi ti rimarrà dentro.
Ma per noi non è finita qui: notte al rifugio Monte Muro

Come anticipato, abbiamo parcheggiato al Pè de Börz perché abbiamo trascorso la notte al rifugio Monte Muro. Così abbiamo aggiunto, alla fine del giro ad anello del Sass de Putia, altri 3 km e 270 metri di dislivello.

Se deciderai di fare come noi, il percorso totale sarà di 24 km con 1.200 metri di dislivello. Il rifugio Monte Muro (Maurerberghütte) si trova a 2.157 metri e gode di una terrazza panoramica incredibile. Presto ti racconteremo questa esperienza in un articolo dedicato.
Lo ammettiamo: alla fine della giornata eravamo cotti a puntino. Ma tra la pace dei luoghi e la bellezza dei panorami, rifaremmo tutto senza pensarci due volte.

