La Val di Fassa è una delle mete che più amiamo nelle Dolomiti, e fare dei trekking nel maestoso Gruppo del Catinaccio non ci stanca mai, anzi è sempre il metodo migliore per riempire i nostri occhi di meraviglia.

Volevamo però provare un’esperienza diversa, dormire in un rifugio e magari con un giro ad anello. Complice quindi, la promessa che avevamo fatto a Sara di Stateofloveandtravel, di portarla qui, abbiamo organizzato questo week di 2 giorni nel Gruppo del Catinaccio con notte al Rifugio Vajolet.

Anello 2 giorni Gruppo del Catinaccio: percorso

Giorno 1 – Mazzin – Rif. Vajolet

Il nostro trekking è iniziato dal paese di Mazzin. Ed esattamente dal parcheggio vicino all’Hotel Vajolet, gratuito e soprattutto comodo per entrare subito nel percorso che ci porterà nella Val Udai. Il parcheggio non è enorme, arriva quindi presto se vuoi parcheggiare qui. Ci addentriamo subito nelle vie di questo paesino, e al primo incrocio troverai a sinistra, le indicazioni per il Rifugio Antermoia, ovvero la prima tappa di questo meraviglioso trekking ad anello sul Gruppo del Catinaccio.

Il percorso da seguire è quindi il n. 580. Un sentiero che non dà un attimo di respiro, sempre in salita, ma non particolarmente tecnico. Certo una buona gamba e un buon fiato è sempre necessario, ma il paesaggio tutt’attorno è davvero spettacolare che smorza ogni fatica. Si attraversano boschi, ponticelli fino ad aprirsi ad imponenti pareti di roccia.

Gruppo del Catinaccio

E così, guardando il panorama tutt’attorno e un passo dietro l’altro, si sale a 2.200 metri fino ad arrivare alla piana verdeggiante di Camerloi. Il panorama anche qui è incredibile.

Il tempo di fare qualche foto e proseguiamo verso il Passo de Dona, con un ulteriore salita che da ancora poco spazio al respiro ma che ti permette di avere delle meravigliose viste Dolomitiche, in primis la regina: la Marmolada. Ma anche il Gruppo del Sella e il Sassolungo.

Gruppo del Catinaccio

Il panorama infatti salendo si fa sempre più ampio, che ti fermeresti ad ogni passo per ammirare queste meravigliose vedute. Una volta raggiunta la vetta del Passo, si nota già in lontananza il Rifugio Antermoia.

Rifugio Antermoia

Il Lago di Antermoia e il Gruppo del Catinaccio

Lo si raggiunge facilmente, attraverso un sentiero pianeggiante per poi proseguire per cinque minuti, verso uno dei laghi glaciali più belli che abbiamo mai visto finora, ovvero il Lago di Antermoia a 2.501 metri.

Sono state necessarie 3 ore per raggiungerlo, senza contare le soste, ma la soddisfazione è davvero immensa. La giornata inoltre era soleggiata e il contrasto tra il cielo azzurro, il colore cristallino dell’acqua e il bianco ocra delle vette del Catinaccio che lo circondano, è qualcosa di unico. Una vera cartolina dolomitica.

Lago di Antermoia

Ma il trekking non finisce qui

Obbligo qui, una pausa per degli scatti fotografici ma anche per un panino, per riprendere un po’ di energia, perché questa è solo la nostra prima tappa del trekking di oggi, e c’è ancora un’impegnativa salita da intraprendere

Oltrepassato infatti il lago, camminiamo in mezzo ad una piana per raggiungere la salita che ci porterà al Passo Antermoia a 2.772 metri, quota massima di questa escursione. Qui il panorama è eccezionalmente surreale ma bello.

Lago di Antermoia

Sembra di essere atterrati sulla luna, e mentre ce lo gustiamo vediamo in lontananza il percorso n. 584 che ci condurrà al passo.

Gruppo del Catinaccio

Alla vista fa un po’ paura, perché la pendenza non è poca, ma, passo dopo passo arriviamo in vetta e rimaniamo letteralmente senza parole, e non per la salita. Abbiamo sicuramente raggiunto il punto panoramico più bello della giornata. Adoriamo queste viste dolomitiche rocciose, e ogni fatica è stata presto dimenticata.

Gruppo del Catinaccio

Da qui sarà tutta discesa, prima verso il Rifugio Principe e poi Vajolet, dove dormiremo. Una piccola nota per il Rifugio Principe che rimane tutt’oggi,  il nostro preferito e del cuore. Si tratta di una piccola struttura in legno e incastonata nella roccia.

Rifugio Principe

Era in effetti proprio qui che volevamo dormire per la sua bellezza e famigliarità visto i pochi posti disponibili, ma purtroppo era già tutto pieno e quindi, ci siamo fermati solo per una bibita ghiacciata e per ammirare il panorama da questa prospettiva.

Siamo esattamente a 2.601 metri e la vista da quassù ha un fascino eccitante, che ci riempie di emozioni ogni volta che torniamo.

Gruppo del Catinaccio

Attenzione, inoltre, che la discesa per arrivare al Principe per noi non è stata particolarmente semplice, alcuni punti sono scivolosi e molto granulosi. Fondamentali, sono stati i bastoncini da trekking, e ci vuole inoltre un passo fermo e talvolta l’uso delle mani per aiutarsi. Diciamo che a differenza delle salite precedenti, per noi è stato il tratto più duro.

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Giunti alla fine del primo giorno sul Gruppo del Catinaccio

Da qui raggiungiamo il Rifugio Vajolet a 2.243 metri. Si tratta di una careggiata larga e molto semplice da affrontare, e ci arriviamo in soli 30 minuti.

Siamo un po’ scesi di quota, ma il panorama è comunque meraviglioso. Affianco c’è anche un altro piccolo Rifugio davvero carino il Preuss.

Ci sistemiamo quindi nella nostra camerata da 4 letti, aperitivo e cena che nel frattempo porta anche un forte temporale, ma nonostante ciò, il cielo è comunque riuscito a regalarci degli scorci rosa prima che scendesse la notte.

Gruppo del Catinaccio

Possiamo sicuramente affermare che la nostra prima giornata è stata davvero perfetta e indimenticabile.

Dati tecnici:

  • Dislivello: 1.450 metri
  • Lunghezza percorso: 13,00 km
  • Tempo di percorrenza: 5.00 ore

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Giorno 1 – Rif. Vajolet – Mazzin

Alla mattina puntiamo la sveglia all’alba. Quindi alle 5.00 di buon mattino, ci alziamo e andiamo ad ammirare i colori di questo nuovo giorno, con ancora la luna presente e le rocce dolomitiche che cominciano a tingersi di rosa.

Per noi resta sempre il nostro momento preferito. L’alba, è un segno di un nuovo giorno, un segno di rinascita, che non potevamo proprio perderci.

Rifugio Vajolet

Colazione quindi ancora un po’ assonati e poi via, pronti a chiudere l’anello del Gruppo del Catinaccio.  Sarà tutto in discesa in una larga forestale dove dapprima passeremo per il Rifugio Gardeccia, dove ci sono anche delle fontane per riempire le borracce, per poi raggiungere il paesino di Muncion, e da qui deviare per il sentiero 579 per gli ultimi 3,7 km.

Gruppo del Catinaccio

Ci collegheremo alla Val Udai, fino ad intraprendere una parte del percorso del giorno precedente che riporta al parcheggio.

Anche oggi i chilometri non sono pochi e le gambe sono ancora un po’ provate, ma siamo più che soddisfatti per questo straordinario anello.

Dati tecnici:

  • Dislivello: 150 metri
  • Lunghezza percorso: 10,50 km
  • Tempo di percorrenza: 2.45 ore

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Se avessimo avuto maggior tempo disponibile, prima di scendere, avremmo intrapreso il sentiero n. 542S, che parte proprio dal Rifugio Vajolet e che in un’oretta ti porta al Rifugio Re Alberto, situato proprio sotto alle famosi Torri del Vajolet, ma purtroppo era tempo di rientrare.

Ma questo è un motivo in più per tornare, e chi lo sa, magari per dormire finalmente al sognato Rifugio Principe.

Tips e altre varianti del Gruppo del Catinaccio

Di seguito trovi i nostri consigli per altre varianti e per vivere al meglio questa meravigliosa zona della Val di Fassa:

  • la parte che più amiamo di questo anello nel Gruppo del Catinaccio, è sicuramente quella che da Muncion ti porta al Rifugio Principe, come spieghiamo in dettaglio in questo nostro articolo. Per quello l’idea iniziale era dormire al Principe e riprendere il cammino il giorno successivo per il Lago di Antermoia. In questo modo si spezza proprio a metà l’anello. Poi però ti consigliamo di scendere per Campitello di Fassa piuttosto che per la Val Udai, perché molto più semplice, e quindi infine rientrare a Pera di Fassa lungo la ciclabile della statale o con un bus navetta. Vedi gli orari in in questo link;
  • per andare al Rifugio Antermoia ci si può arrivare anche da Campitello di Fassa. Un percorso più lungo ma più semplice, come dislivello, ma ammettiamo che noi abbiamo preferito i panorami del sentiero che parte da Mazzin.

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  • molti effettuano l’anello anche in giornata. Certo lo puoi fare, ma sono oltre 23 chilometri, e bisogna davvero essere ben allenati. Eventualmente puoi aiutarti con la funivia da Pera di Fassa o Vigo di Fassa che ti porta a Ciampedie a 2.000 metri che, ti permette di togliere un po’ di chilometri e dislivello. In questo caso il giro sarà ovviamente al contrario, rispetto a quanto descritto sopra, e poi una volta scesi dovrai prendere un bus navetta che ti riporti alla tua auto;
  • ultima alternativa se non ami dormire in rifugio è spezzare le giornate. Un giorno percorri il sentiero verso il Rifugio Principe e un altro verso il Rifugio Antermoia. Non facendo quindi un anello ma sempre con andata e ritorno nello stesso itinerario.

Lago di Antermoia

La bellezza del Gruppo del Catinaccio

Conclude qui il nostro racconto di 2 giorni nel Gruppo del Catinaccio. Per noi è stato un week indimenticabile, e come sempre già ci mancano questi paesaggi, questi colori, e tutta la pace che si respira in vetta. Sono panorami che ti illuminano gli occhi e che fanno bene al cuore.

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Lara & Davide

Due cuori in viaggio, con una costante voglia di fuga. Viaggiatori zaino in spalla, amanti dello sport e della natura e che non amano lasciare i propri sogni nel cassetto. Tra una corsa e l’altra ti raccontiamo il mondo.

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8 commenti

  1. Il gruppo del Catinaccio l’ho isto da lontano più di una volta ma non ho mai affrontato un trekking come questo: davvero mi ha incantato e mi ha fatto venire voglia di percorrerlo ma ahimè il mio fisico non è d’accordo… Però me lo godo con il vostro racconto!

  2. Ciao!
    Io ho bisogno di un consiglio aiuto. La prima notte la trascorro al rifugio antermoia.
    Sono allenata e non ho problemi a fare strada.
    Vorrei partire dal Micheluzzi e quindi la prima notte passarla all’antermoia.
    Ma che giro ad anello mi consigliate per poi potere proseguire la mattina e finire tutto il giro del catinaccio e quindi ritornare in zona micheluzzi? non sono mai stata sul catinaccio
    Grazie.

    1. Allora, partendo a piedi da Campitello di Fassa, facendo Micheluzzi e Antermoia, sei già a 10km e potresti quindi fermarti e goderti il Lago.
      Poi il giorno successivo, che sei bella fresca, prosegui per il Passo Antermoia, Rifugio Principe (stupendo) e lì scendere per Vajolet, Muncion e arrivi tramite sentiero fino a Mazzin come indicato nell’itinerario. A questo punto però ti mancano 4km per arrivare a Campitello e dovrai sicuramente fare la pista ciclabile che ti porta fino a lì oppure prendere il bus. Scrivici pure per altri dubbi!

  3. Ciao! Mi è piaciuto un sacco il vostro articolo e vorei chiedervi un consiglio in merito. Noi abbiamo previsto di fare un trekking di due giorni dormendo al Rifugio Re Alberto, come sogno nel cassetto vorrei approfittare di quest’escursione per vedere anche il lago di Antermoia, ma vedo un dislivello molto impegnativo, c’è un alternativa per vederlo cercando di non superare i 1000 mt di dislivello al giorno?
    Grazie mille in anticipo!

    1. Grazie, allora la variante potrebbe essere prendere la funivia a Pera che ti porta a Ciampedie. Da lì andare verso Rifugio Re Alberto e sono 6km e 700 di dislivello, e il giorno seguente da qui fino al Rifugio Micheluzzi, passando per Rifugio Principe (bellissimo) e l’Antermoia sono 11km con 630 di dislivello. Da qui puoi prendere le navette che ti portano a Campitello e poi andare in bus al paese dove hai parcheggiato l’auto. Oppure scendi a piedi fino a Campitello quindi Rifugio Re Alberto-Campitello e sono 15km con 630 di dislivello e poi prendi il bus. Altrimenti puoi scendere a Mazzin e quindi sono 12km con 560 di dislivello, da qui o prendi il bus che ti riporta a Pera oppure aggiungi 2,5 km su pista ciclabile. Dimmi pure se qualcosa non è chiaro! Ciao.

  4. Ciao! Siamo una famiglia con tre figli (12, 10, 7) buoni camminatori. Un consiglio per un anello estivo da fare tranquillamente in una settimana, magari pernottando anche un paio di notti in ogni rifugio? Grazie! Martino

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